Ecco una
ricetta tipica delle nostre parti e di questo periodo dell’anno. La posto
volentieri, anche perchè mi è stata chiesta da Piera, una cara amica.
Anche lei, però,
come ormai un nutrito gruppetto di noi, e’ seriamente ammalata della perniciosa
malattia chiamata “ O con la pasta madre
o niente”, ho calcolato, per lei e per me,
la dose di pasta madre liquida che dovrebbe sostituire i 25 gr di
lievito di birra: dovrebbero bastare 300 gr di Licoli. Ma personalmente ho
sempre fatto questo pan dolce con il lievito di birra, per cui non me la sento
di assicurare che tale dose sia quella perfettamente adeguata .
PAN CO’ SANTI
1 KG
farina tipo 0
25 gr lievito birra fresco
100 gr noci sgusciate
100 gr uvetta sultanina
50 gr nocciole sgusciate
100 gr zucchero
5 gr sale
1 cucchiaino strutto o un po’ d’olio
EVO
½ cucchiaio semi d’anice
7 gr pepe nero in polvere
1 limone
1 uovo
Tritare le nocciole, grattugiare la
parte gialla della buccia del limone, lavare i semi d’anice.
Lavare l’uvetta e tenerla a mollo in un
po’ d’acqua tiepida per 20 minuti.
Lasciare da parte qualche noce, e
tritare grossolanamente le altre, quindi rosolarle in poco olio o strutto.
Una volta raffreddate, unire alle
noci le uvette rinvenute e strizzate
(tenere da parte anche qualche chicco d’uvetta).
Stemperare il lievito in un po’
d’acqua tiepida. Fare la fontana con la farina, unirvi il lievito, le uvette e
le noci soffritte, e cominciare ad impastare, unendo via via acqua tiepida.
Aggiungere lo zucchero, il sale, il pepe, le nocciole, la scorza di limone e i
semi d’anice. Continuare a lavorare, quindi mettere la pasta a lievitare in un
recipiente su cui si sarà appoggiato un canovaccio pulito e infarinato. Coprire
e far lievitare almeno tre ore. Quindi formare due o tre panetti, infarinarli, spennellarli con
albume d’uovo e lasciarli riposare
ancora una mezz’oretta. Guarnirli con qualche gheriglio di noce e chicco
d’uvetta, e porli nel forno già portato a 210°. Far cuocere per circa 35
minuti; tenerli ancora 5 min all’interno
dello stesso, con lo sportello aperto. E’ meglio mangiare il “Pan co’ santi”
per lo meno il giorno dopo, accompagnato, naturalmente, da vin santo.
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